Madmad Canyoning | Torrentismo in Centro Italia

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Canyoning: origine del nome

Immagine di una forra

Perché il canyoning si chiama così?

La prima risposta a questa domanda è che il canyoning si chiama così perché questa parola deriva dal termine inglese canyon. Dal punto di vista grammaticale la derivazione è dipesa dal suffisso ing, che viene spesso utilizzato per creare dei sostantivi che descrivono le più svariate attività, come la lettura (reading) o la recitazione (acting). In ambito sportivo troviamo questo suffisso per indicare ad esempio lo swimming, il jogging, il trekking, il free climbing o il rafting. Generalmente i nomi di queste attività sportive sono traducibili anche nelle altre lingue, ma questo non è sempre possibile. Nel caso del free climbing, in italiano viene tradotto in ‘arrampicata libera’, mentre il termine rafting rimane tale e quale.

Per quanto riguarda il termine canyoning, ci sono alcune lingue europee che in effetti consentono di fare riferimento ad esso usando una propria parola. In italiano questa possibile alternativa è torrentismo, in spagnolo è barranquismo, in norvegese è juving, in estone è kanjonites, in finlandese è melonta. Ci sono però alcuni paesi dove l’alternativa consiste in una parola molto simile al termine inglese, è ad esempio del turco kanyoning e del francese canyonisme.

Esclusi quindi quei Paesi dove è possibile chiamare il canyoning anche in un altro modo, nel resto del mondo per indicare questo sport si usa solo questo termine.

Qui in Italia, dove questa alternativa è appunto possibile, in ogni caso si preferisce quasi sempre usare la parola inglese. Un esempio su tutti è l’Associazione Italiana Canyoning (AIC), punto di riferimento di tutte le associazioni come la nostra, che non a caso abbiamo chiamato madmad canyoning.

Foto di un torrentista che si sta calando da una cascata

Quando nasce la parola canyoning?

Non sappiamo qual è la data di nascita di questa parola, e tantomeno sappiamo chi fu il primo ad usarla, ed in quale occasione, ma riteniamo che il suo compleanno possa essere collocato nelle seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso, quando quest’attività era ormai uscita dalla nicchia geografica all’interno della quale era nata e si era sviluppata, ovverosia la Francia, e più precisamente nei Pireni prima e nelle Alpi Marittime dopo.

In quella seconda metà degli anni ‘80 la parola canyoning fu quindi invetata per indicare uno sport totalmente nuovo. Lo stesso accadde ad esempio per il rafting, uno sport che nasce in America negli ’50 e che prende il nome dal mezzo  di galleggiamento inizialmente utilizzato per praticarlo, e cioè una zattera, che in inglese si dice raft. Questo non vuole dire che in America, e anche altrove, prima di allora non si usava scendere lungo i fiumi con delle zattere, ma nessuno lo faceva per puro divertimento e con finalità sportive, ma solo per necessità. Nasce lo sport, e quindi nasce l’esigenza di dargli un nome. Lo stessa cosa è successa con la parola canyoning.

A questo punto potrebbe essere interessante cercare di capire come mai quest’attività, nata in Francia agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso, e trasformatasi in una attività quasi sportiva, sempre in Francia, nel corso dei successivi 50 anni, non sia conosciuta in tutto il mondo con un nome di origine francese, ma con un termine inglese.

Quanto segue è il nostro tentativo di completare la risposta alla domanda iniziale: perché il canyoning si chiama così? Se sei arrivato in questa pagina leggendo il nostro articolo sulla storia del canyoning, non avrai nessuna difficolta nel collegare alcune delle cose che stai per leggere a quello che abbiamo detto lì. Diversamente, ti consigliamo di partire da quell’articolo. Una precisazione. Questo completamento non ha ovviamente nessuna pretesa di veridicità, in quanto ci siamo limitati a mettere insieme alcune informazioni e considerazioni che ci sembrava avessero un senso logico. Il risultato ha lo stesso valore di una chiacchierata tra amici e se ritieni di poter contribuire con informazioni più precise, ti invitiamo a contattarci.

Canyoning, canyon e cañón

Come abbiamo detto sopra il termine canyoning nasce dalla parola inglese canyon, e qui aggiungiamo che questa deriva a sua volta dallo spagnolo cañón, che significa canale. Si tratta ora di capire, vista la difficoltà nel reperire fonti documentali sufficientemente autorevoli, quando e dove sia avvenuta questa trasformazione della parola cañón, visto che tutto parte da qui.

Nuovo Mondo, conquistadores, spagnoli, gesuiti e coloni

All’epoca del conquistadore spagnolo Francisco Vázquez de Coronado (divenuto governatore della Nueva Gaiicia nel 1538),  i territori dell’Arizona erano climaticamente inospitali (ed in parte lo sono tutt’ora), erano completamente sconosciuti agli spagnoli che si trovavano nel Nuovo Mondo , ed inoltre erano abitati dai nativi Apache e Navajo (che ci sono anche adesso, ma si trovano nelle riserve). Nonostante questo territorio facesse quindi parte dei confini geografici dell’impero di Spagna, in realtà la presenza degli spagnoli in Arizona si limitò per moltissimo tempo ad una sola spedizione esplorativa, volute da Coronado nel 1540, il cui scopo era quello di trovare la mitica città d’oro di Cibola, e durante la quale venne invece scoperto il Gran Cañón (l’attuale Grand Canyon). Questa totale assenza degli europei si protrasse infatti fino al 1692, quando un missionario gesuita italiano, Eusebio Francesco Chini, nato nella Val di Non (nel nostro attuale Trentino), fondò in Arizona alcune stazioni missionarie.

Esclusi Apache e Navajo, che vivevano in quei luoghi da molto prima, nei successivi 44 anni gli unici occidentali che vi abitarono furono gruppi di monaci gesuiti (presumiamo prevalentemente spagnoli), guidati da padre Kino (come veniva chiamato dai nativi Francesco Eusebio Chini), che oggi è considerato uno dei Padri fondatori di questo Stato.

La presenza degli spagnoli (e forse di altri coloni europei di origine anglosassone) iniziò a farsi più consistente quando nel 1736 venne scoperta una miniera d’argento vicino alla città di Nogales, con grossa preoccupazione di Apache a Navajo, che a partire da quel momento iniziarono le loro ostilità nei confronti dei visi pallidi.

Questa grande area rimase sotto il controllo della Corona di Spagna fino al 1821, quando l’impero perse il suo dominio a causa della guerra d’indipendenza del Messico, che a sua volta lo cedette agli Stati Uniti dopo aver perso con loro la guerra del 1846-1848. Con l’annessione dell’Arizona, e di altri territori altrettanto vasti (Texas, California, Nevada, Utah, Colorado, Nuovo Messico e Wyoming), si spalancarono le porta ai coloni di origine anglosassone, anche se in alcuni di questi Stati, come ad esempio il Texas, sembra fossero già abbastanza presenti. Sta di fatto che dopo il 1848 i coloni anglosassoni diventarono via via sempre più numerosi, e ciò fu dovuto all’apertura di nuove miniere di oro e rame e alla realizzazione delle linee ferroviarie (in particolare quella che collegherà la costa della California e l’Arizona).

Considerato quindi che dal 1540 al 1692 gli unici occidentali occasionalmente presenti in Arizona furono gli esploratori spagnoli; considerato che dal 1692 al 1736 si aggiunsero poi solo i gesuiti; considerato che tutta l’area è ricca di canyon e che questo termine deriva dallo spagnolo cañón; e considerata la successiva convivenza tra coloni spagnoli e coloni anglosassoni in gran parte degli Stati che inizialmente appartenevano al Messico, allora diventa facile pensare che il termine cañón si trasformò in canyon in quella precisa parte dell’America e nel periodo compreso tra la prima metà del 1700 e gli inizi del 1800, o forse poco dopo.

Gorges, torrents e canyonisme

Quelle spaccature tra i monti che in Italia chiamiamo gole e forre, e dove spesso scorrono i torrenti, in Francia vengono chiamate con un unico termine, gorges (al singolare gorge), mentre il termine francese per dire torrenti è torrents (al singolare torrent). A tale riguardo ci sorprende il fatto che in Francia le parole gorge e torrent non hanno dato origine ad un termine con il quale indicare l’attività di scendere lungo la gola di un torrente, come invece si è verificato nel caso del nostro torrentismo, che nasce dal termine torrente più il suffisso ismo, o come nel caso del termine spagnolo barranquismo, che deriva da barranco (burrone, precipizio, spaccatura della Terra ad opera di acqua che scorre).

C’è ora da dire che se da un lato non sappiamo quale termine usarono i primi speleologi francesi per indicare quanto detto, sappiamo però che gli odierni francesi preferiscono in genere chiamarlo canyonisme, confermando un’abitudine, tipica di questo popolo, di francesizzare le parole straniere. A tale riguardo facciamo nuovamente presente che la parola canyoning deriva dall’inglese canyon, ed inoltre ripetiamo che nella lingua francese l’unica parola con la quale è possibile fare riferimento ad un profondo avvallamento del terreno che divide grandi rilievi montuosi o altopiani, ed è inoltre caratterizzato da alte pareti laterali, è appunto gorge, e questo termine non si presta a creare la parola canyonisme.

Ovviamente ci piacerebbe poter dire quand’è che i francesi hanno trasformato canyoning in canyonisme, ma purtroppo non abbiamo nessun tipo d’informazione per fornirvi questa chicca. Possiamo solo ipotizzare che questo sia avvenuto nello stesso momento in cui la parola inglese ha cominciato ad essere utilizzata un po’ ovunque nel mondo.

E veniamo alla parte conclusiva di questo lungo preambolo: perché questo sport, che è nato e si sviluppato in Francia, è conosciuto in tutto il mondo con un termine inglese?

Perché canyoning invece di un termine francese?

Stando alle cronache, gli speleologi francesi che agli inizi degli anni ’80 cominciarono a praticare quest’attività in chiave più moderna e sportiva erano un numero sostanzialmente esiguo, e molto probabilmente non si resero conto che scendere lungo le gole dei torrenti aveva tutte le caratteristiche per diventare un sport globalizzato. Di lì a poco lo stesso approccio moderno e sportivo fu adottato anche da alcuni gruppi di speleologi italiani e spagnoli, e alla fine degli anni ’80 quest’attività cominciò a diffondersi molto rapidamente non soltanto nell’ambiente speleo, ma più in generale tra coloro che già praticavano altre attività o sport di montagna.

La nostra idea è che questa: data la sua recente nascita e rapidità di diffusione (in Francia prima, e a seguire nel resto d’Europa e nel mondo, ); data la sua paternità francese; data la riluttanza dei francesi ad usare parole straniere per indicare cose che possono invece essere chiamate francessizzando i termini originali; data la sicura derivazione del termine canyonisme dall’inglese canyoning; e data infine l’iniziale assenza di una specifica parola francese con la quale riferimento a quest’attività, prima che iniziasse a diffondersi oltre i Pirenei e le Alpi, quello che immaginiamo si sia successo è che nel momento in cui questa attività ha iniziato ad attirare l’interesse dei media (ovviamente non francesi) venne loro automatico utilizzare la parola canyoning (canyon + suffisso ing) per dargli un nome, rifacendosi appunto ad altri nomi di attività ricreative e sportive che in quegli stessi anni erano già note, o lo stavano diventando (come ad esempio jogging, trekking, rafting, free climbing, bungee jumping, mountain biking e snorkeling).

In pratica, se abbiamo utilizzato bene le informazioni in nostro possesso,  il canyoning è conosciuto in tutto il mondo con una parola inglese perché i francesi hanno inventato lo sport, ma non gli hanno dato un nome.

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