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Immagine di una calata con corda nelle Gole del Salinello

Le Grotte di Pietrasecca

Fare torrentismo nelle Gole del Salinello significa passare una bellissima giornata in una delle riserve naturali più belle del Centro Italia, ovverosia la Riserva naturale delle Gole del Salinello, a sua volta inserita nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, terzo parco in Italia per ordine di grandezza.

Torrentismo vicino Teramo

Questa riserva naturale prende nome dal fiume che attraversa la lunga e profonda gola che si snoda tra due monti morfologicamente simili: il fiume è ovviamente il Salinello, che i locali chiamano Lu Besciò, i due monti sono i Monti Gemelli (situati al confine tra Marche e Abruzzo), ovverosia il Monte Foltrone, alto 1720 m (chiamato anche Montagna di Campli) e il Monte Girella, alto 1814 m (chiamato anche Montagna dei Fiori).

Più precisamente la riserva del Salinello è un’area di circa 800 ettari, ed è inserita nel territorio  dei comuni di Valle Castellana e Civitella del Tronto, in Provincia di Teramo.

Gole del Salinello: caratteristiche generali

Il percorso torrentistico delle Gole del Salinello è caratterizzato da lunghi tratti profondi e stretti, da pareti rocciose alte fino a 200 m, dalla presenza di molta acqua (la portata del torrente può però variare da stagione a stagione), da numerose pozze d’acqua (sufficientemente profonde da potercisi tuffare dentro con sicurezza), da frequenti attraversamenti a nuoto, e da diverse cascate, alcune delle quali possono essere superate tuffandosi, mentre per altre è necessario calarsi con la corda. Tra queste ultime c’è il salto de lu càcchema (che in dialetto locale significa il pentolone), alto 35 metri, il cui nome deriva dalla forma della pozza in cui si riversa l’acqua.

Difficoltà della forra: media

La Forra del Callora non è affatto impegnativa, né dal punto di vista tecnico e tantomeno da quello fisico, e può quindi essere definita sostanzialmente facile, ma non è adatta a  chi non ha una buona acquaticità, La progressione in forra non supera in genere le 3 ore, ma molto dipende dalle persone che ogni volta vanno a formare il gruppo dei partecipanti, ognuna delle quali potrebbe avere predisposizioni diverse nell’affrontarlo. In ogni caso tendiamo a formare gruppi omogenei, basandoci o sulla nostra conoscenza personale dei partecipanti, oppure su quanto essi ci dicono riguardo a precedenti esperienze di canyoning e riguardo alla loro condizione fisica.

Da precisare che tra le possibili cause di rallentamento c’è anche l’eventuale presenza di altri gruppi di torrentisti, che potrebbero procedere più lentamente rispetto ai tempi medi di percorrenza.

Noi di Madmad Canyoning proponiamo questa forra da maggio, ed organizziamo le uscite formando gruppi con un numero minimo di 8 partecipanti. La loro età deve essere compresa tra i 18 e i 65 anni.

GOLE DEL SALINELLO: SCHEDA TECNICA
  • Avvicinamento:  10 minuti
  • Progressione forra:  4 h
  • Ritorno alla macchina:  20 minuti
  • Tempo totale:  4 h e 30 minuti
  • Altitudine in entrata:  780 metri s.l.m.
  • Altitudine in uscita:  510 metri s.l.m.
  • Dislivello:  270 metri
  • Lunghezza percorso:  3,500 km
  • Difficoltà:  2
  • Numero calate con corda:  6
  • Altezza massima calata:  16 metri
  • Cascate d’acqua:  sì
  • Cascata più alta:  16
  • Possibilità di tuffi:  sì
  • Corridoi allagati:  sì
  • Toboga:  sì
  • Necessario saper nuotare:  sì
  • Necessario esperienze precedenti:   no
  • Praticabile da:  maggio a luglio
  • Nostre uscite: maggio a luglio
  • Lo consigliamo a: tutti, anche neofiti con un buon allenamento
QUANTITÀ DI ACQUA NELLE FORRE

Riguardo alla quantità di acqua presente nelle forre, precisiamo che nei mesi durante i quali organizziamo le uscite questa quantità dipende dal bacino di raccolta idrico o dal nevaio da cui proviene l’acqua (accumulo invernale). Le indicazioni riportate nella scheda tecnica si riferiscono quindi ad una presenza di acqua normalmente prevedibile, ma che può variare di stagione in stagione.

Negli stessi mesi la portata media dell’acqua può inoltre subire possibili aumenti giornalieri, dovuti a rovesci temporaleschi. Nel caso di aumenti eccessivi, che possono alterare il livello di difficoltà della forra indicato nella scheda tecnica, ci riserviamo il diritto, a tutela della vostra e nostra sicurezza, di rimandare l’uscita in una data diversa da quella concordata.

 

Ci teniamo a precisare che la Riserva del Salinello è interessante anche per altri motivi. Qui vi accenniamo molto sinteticamente alle sue grotte ed eremi e alla sua flora e fauna.

 

GROTTE ED EREMI

Le pareti rocciose delle gole sono caratterizzate da fenomeni carsici che in epoche remote hanno formato numerose grotte, sia piccole che grandi, molte delle quali sono state abitate durante il paleolitico superiore (tra i 40.000 e i 10.000 anni fa). In tempi relativamente più recenti (tra il XII e il XIII secolo), alcune di queste grotte furono poi utilizzate da alcuni eremiti (Eremo di S.Maria Scalena,  Eremo di San Marco,  l’Eremo di San Francesco alle Scalelle, ed altri). Tra questi eremi ha sempre rivestito un ruolo di grande importanza Grotta Sant’Angelo o di San Michele Arcangelo, chiamata così per via dell’altare dedicato a questa figura biblica.

FLORA E FAUNA

Altro importante aspetto delle Gole del Salinello, e più in generale della riserva che da queste prende il nome, è quello legato alla flora e fauna, che contribuiscono a rendere l’ambiente boschivo particolarmente affascinante.  Tra le piante ad alto fusto ci sono il Faggio, la Roverella, il Nocciolo, il Leccio, l’Orniello, il Pioppo, il Salice e l’Ontano. Per quanto riguarda i fiori, durante la metà primavera troviamo le orchidee screziate, le stelle alpine e le primule. Tra gli uccelli che vivono in questa riserva ci sono il Gufo reale, il Falco pellegrino, lo Sparviero, e l’Allocco, mentre tra i mammiferi ci  sono donnole, scoiattoli, ghiri, tassi, cinghiali, lepri, gatti selvatici, volpi, caprioli e camosci. Nei corsi d’acqua son presenti invece quattro specie di anfibi: l’ululone dal ventre giallo, la rana italiana, il tritone italico, e più raramente geotritone italico.

Si tratta quindi di un ambiente che consigliamo di andare a vedere anche facendo trekking, e quindi rimanendo fuori dal percorso torrentistico che vi proponiamo. Ovviamente sarà difficile che riuscirete a vedere gatti selvatici, ghiri, tassi, ed altri animali ed uccelli selvatici, ma per il resto il bosco non vi deluderà.

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